La nostra salute dipende, dai cibi che ingeriamo ogni giorno. Considerato che la pizza è un pasto a cui almeno un italiano su tre non rinuncerebbe mai e poi mai(Viva la pizza). Diviene importante l’informazione riguardo questo piatto troppo spesso demonizzato e tutto ciò che è preferibile acquistare o meno, a seconda delle proprie condizioni fisiche..INFORMARE.-Il pubblico Contrariamente alle aspettative, il lavoro degli innumerevoli mezzi d’informazione non ha determinato, una maggiore comprensione dei problemi relativi all’argomento “giusta o cattiva alimentazione”.Quello che sta prevalendo è la più totale confusione da parte della collettività e le scoperte nuove di zecca tendono a capovolgere tutti i progressi precedenti. Allora ecco cosa fare: partiamo dal principio che è possibile comunicare in modo efficace informazioni in materia alimentare e vestiamoci come professionisti della comunicazione, capaci di identificare domande chiave per garantire risposte più specifiche attraverso un legame da sempre esistito e che sempre esisterà: medico – paziente.
EDUCARE .
Ad uno stile di vita consapevolmente sano. Lo stile di vita è il comportamento abituale della persona che, insieme a genetica e ambiente, condiziona il suo benessere psico-fisico.Quindi essere ben informati sui principi che regolano uno stile di vita giusto è essenziale come primo passo verso la prevenzione.
Compito dell’educatore è proprio quello di informare circa i principi corretti da seguire, compatibilmente con le caratteristiche individuali.
VALORIZZARE .
Il sapere delle tradizioni alimentari.
Prendiamo in considerazione un contesto più ampio: la globalizzazione alimentare. Quest’ultima ha fatto sì che i sistemi alimentari subissero un processo di industrializzazione; così facendo i regimi sempre più distanti dalle nostre tradizioni hanno favorito una diffusione epidemica delle cosiddette malattie del benessere (diabete, ipertensione, disturbi digestivi, tumori).
Eppure è proprio in Campania che è stata svelata la Dieta Mediterranea: un modello ispirato alle tradizioni più “povere”, con benefici che trovano riscontro in numerosi studi scientifici internazionali. È in quest’ottica che bisogna prefiggersi di migliorare la conoscenza sul rapporto esistente tra salute ,alimentazione, tra cultura e cibo, tra patologia ed eventuali soluzioni..
Valori nutrizionali della pizza
I valori nutrizionali di una pizza
Cambiano naturalmente a seconda degli ingredienti: una margherita non potrà mai contenere le stesse calorie di una capricciosa o di una quattro stagioni.
In linea generale, una pizza contiene:-proteine nobili. Fondamentali per l’ipertrofia muscolare. Ricordo che proprio le proteine sono i mattoncini del nostro apparato muscolare. Il fabbisogno giornaliero standard per un adulto è di un un grammo per ogni kg di peso, valore che aumenta in chi pratica regolarmente una disciplina sportiva. -carboidrati. fonte energetica numero uno: dopo uno sforzo fisico intenso è importante recuperare le scorte perse .–grassi saturi, grassi insaturi, sali minerali (come calcio, fosforo, potassio).Andiamo ora a osservare nel dettaglio i valori nutrizionali di una pizza. Iniziamo col dire che 100 grammi di una classica pizza margherita corrispondono a circa 270 kcal. Secondo i dati ufficiali provenienti dall’ Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, una pizza pesa tra i 280 ed i 300 grammi, ragion per cui le kcal salgono a circa 800: quelle sufficienti alla sostituzione di un pasto completo.Una pizza Margherita di 280-300 grammi apporta:-813 g di Calorie .-156 g di Carboidrati .-18 g di Grassi .-24 g di Proteine
Pizza nell’alimentazione sportiva: quando mangiarla?
Nella dieta dello sportivo esiste un momento ideale della giornata per gustare una pizza? Ci sono da fare diverse considerazioni. Importante è sottolineare come calorie e carico glicemico giochino ruoli diversi a seconda se la pizza venga mangiata, ad esempio, alle 13 o alle 20, se assunta dopo uno sforzo fisico intenso o estremamente intenso.
Rispetto a quanto visto nei precedenti paragrafi, ovvero la pizza come pasto completo e fondamentale per il recupero delle energie, ci vengono incontro le parole del dottor Alfoso De Nicola, responsabile dello staff medico della SSC Napoli, raccolte nel 2016 dal quotidiano Il Roma.
“Dopo la partita i calciatori ci chiedono spesso la pizza, al posto della pasta. Gratifica l’umore e il palato ed è fondamentale per il riequilibrioenergetico. Si tratta di un alimento facilmente digeribile, ma l’importante è che sia preparata con ingredienti di prima scelta. Il pomodoro pachino, ad esempio è ricco di antiossidanti. Se la si vuole più proteica è possibile prepararla con salsiccia e friarielli”.
“In passato la pizza è stata vittima di ingiustificata pubblicità negativa. Non vedo quale possa essere l’elemento dannoso in un alimento buono, nutriente e senz’altroadatto alla alimentazione sportiva“.